Oggetti vari dal 2022
All'inizio del 2022 ho deciso di disegnare qualcosa ogni giorno.
Avevo provato a fare una cosa del genere anche alle medie, la differenza principale però è che volevo disegnare grandi scene epiche, ritratti fotorealistici e belle cose del genere. Ho finito per fallire due mesi dopo, con la sorpresa di nessuno. Questa volta, però, non ho le stesse manie di grandezza che avevo da ragazzina ed ho deciso invece di limitarmi a piccole cose.
Ora, a fine gennaio 2023, posso dire con orgoglio che stavolta ce l'ho fatta. Non solo ho finito questo grande progetto, ma ho anche deciso di farlo ogni anno e attualmente sto riempiendo una nuova tela.
Ecco un video con alcuni dei miei soggetti preferiti di questa sfida di disegno autoimposta. Se dovessi scegliere un solo preferito, probabilmente direi il takin. Ho visto un documentario su questo ungulato il terzo giorno del 2022 e per qualche ragione questo animale strano ma piuttosto carino mi è rimasto impresso per tutto l'anno, venendomi in mente nei momenti più casuali.
Se lo scorso gennaio mi avessero chiesto se pensavo seriamente di poter riempire questo pezzo di carta a caso (trovato in un cesto regalo come confezione per un formaggio, tra l’altro) con un disegno per ogni singolo giorno dell'anno, onestamente, non sarei stata così sicuro di riuscirci, ma ora posso davvero vedermi fare questo lavoro ogni anno, come una tradizione personale.
Se vuoi acquistare una stampa di questa raccolta di cose, ho realizzato un'edizione limitata di trenta copie, ciascuna numerata, firmata e decorata a mano con due disegni aggiuntivi. Le stampe sono disponibili nel negozio.
Vacanza di tre giorni a Genova; Giorno 3: il Museo
Guardate, è passato così tanto da quando siamo stati a Genova che non ci ricordiamo nemmeno cosa volevamo dire del terzo giorno. Probabilmente qualcosa sulle brutte luci in alcune parti del museo, ma onestamente, sono passati cinque anni, spero che le abbiano cambiate ormai.
A parte questo, finire questo video è stata una sfida. Era quasi finito anni fa, ma la scuola/il lavoro/la vita si sono messi in mezzo e non siamo mai riusciti a finirlo. Finirlo quest'anno è stato un po' strano, non solo perché è passato tanto tempo, ma anche perché, per fortuna, siamo migliorati nelle riprese e nel montaggio, quindi vedere come il video era stato montato prima di cambiare alcune cose è stato abbastanza ridicolo. Lungo e inutile è una descrizione appropriata di com'era; quindi, per le poche persone che guarderanno, siate grati di non dovervi sorbire la vecchia versione.
Le vedute di San Pietro
Antropocene. Dal greco anthropos, ovvero uomo. Con questo termine, intorno agli anni ottanta, abbiamo iniziato a definire l’epoca geologica attuale, inequivocabilmente legata all’azione dell’uomo, come testimoniamo la maggior parte delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche. Senza dubbio si tratta di molti cambiamenti negativi, basti pensare alla rapida riduzione della biodiversità, al riscaldamento globale, alla deforestazione ed innumerevoli altri eventi, ma per questa volta, abbiamo pensato fosse giusto mostrare come l’uomo, che causa di tanti problemi, ogni tanto può anche trovare delle soluzioni.
Prima di tutto, però, partiamo dall’ambientazione di questa storia. 2018. Agosto. Voliamo in Sardegna alla ricerca di una natura totalmente aliena a ciò che conosciamo dalla nostra esperienza nel nord Italia. Finiamo nell’Isola di San Pietro, nella zona sud-ovest della regione. Accompagnati da un diluvio universale, nella breve parentesi di una giornata riusciamo ad osservare una tale ricchezza naturale da togliere il fiato: dai fenicotteri appena fuori Carloforte, le meduse di Cala Fico, fino ad arrivare al protagonista di questa ricerca artistica.
Perché se è vero che dalle pagine di questo libro si vedono un gran numero di scorci fatti di piante, scogli e mare, il punto focale rimane sempre uno, anche quando non si vede. Il falco della Regina. Nell’Isola di San Pietro, infatti, ha sede una piccola gemma che appartiene a chi ama passare le ore inseguendo un’impressione di piume nel cielo. Come noi molti altri armati di teleobbiettivo, matite e pennelli, ma anche di bomboletta spray, come testimonia il murales dedicato al falco realizzato da Manu Invisible, si ritrovano nella riserva di Capo Sandalo per cercare di osservare anche solo per un secondo quell’animale tutto sommato piccolo, ma molto molto memorabile. Se ci si lascia cullare dall’ambiente circostante, è facile perdere la cognizione del tempo e passare qualche ora ad osservare il mare, il cielo, gli scogli, seguendo il volo del falco della regina Eleonora. Perché è anche a lei che dobbiamo questa vista, ed è qui che entra in gioco l’antropocene. Come l’uomo nel 1300 metteva a rischio la sopravvivenza del falco, sempre l’uomo ne ha anche garantito la sicurezza, grazie all’intervento di juighissa Eleonora e la sua legge che vietava la caccia agli esemplari adulti ed il prelievo dei nidiacei. A lei questo falco deve il suo nome e la vita. Ora l’area è una riserva Lipu e l’uomo continua a proteggere l’ambiente e gli animali che lo abitano, recandosi lì per ammirare lo spettacolo naturale che gli viene offerto in cambio solo di un po’ di rispetto.
Pokemon watching; mountain dragonflies
In seguito al rilascio della app PokemonGo, abbiamo deciso di usare la nostra passione per questo franchise dipingendo la nostra interpretazione del gioco. L’idea di trasportare una parte della nostra infanzia nel mondo reale è stato un grandissimo spunto da cui partire. Ogni bambino che ha adorato, come lo abbiamo fatto noi, questi mostriciattoli colorati, non può fare a meno di riconoscere in queste immagini un suo sogno, forse sopito... ovvero quello di vedere i propri compagni di avventura nell vita vera.
Una fotografia naturalistica, quindi, ma di una natura che non esiste.
Per quanto riguarda la parte tecnica: la foto è su pellicola fuji ed il pokemon è realizzato con inchiostro bianco, acquerello e pennarelli. Nel video invece si possono vedere i nostri alter ego animati realizzati in pixel art ed alcune animazioni dipinte ad acquerello.
Silvia's Sketchbook. Pagina #3
Ciao!
Con un enorme ritardo di 12 mesi, ecco le mie opinioni su INKTOBER2019. Non ho mai preso parte alla sfida fino all'anno scorso e, anche se difficile, è stato molto interessante e divertente. Non ho mai dipinto così tante cose in così poco tempo. Inoltre, non ho mai dipinto utilizzando un solo colore con l'acquerello, solo con penne a sfera, e me ne sono assolutamente innamorata. Ho scoperto un grande apprezzamento sia per le miniature che per i dipinti monocromatici, cose che sicuramente farò di più in futuro.
I materiali che ho utilizzato sono: inchiostro nero e inchiostro bianco di Winsor & Newton. Due pennelli sintetici di Borciani & Bonazzi (mi sembra di capire che mi piacciono i marchi con i doppi cognomi). Un panno molto vecchio e macchiato. Tutto è stato dipinto su un taccuino Moleskine.
Anche se mi sono piaciuti tutti i temi, questi sono stati i miei preferiti in assoluto:
DAY3 Prompt: bait.
All'inizio volevo dipingere anche i pesci, quindi ho mascherato le sagome, ma alla fine mi sono piaciuti di più come sgome bianche.DAY10 Prompt: pattern.
Le squame di un pesce rosso. Alla prima squama ero gasata, alla decima estremamente annoiata e all'ultima ho raggiunto in qualche modo uno stato di calma robotica. Figo.DAY14 Prompt: overgrown.
Anche se sembra che ci sia un cadavere steso tra gli arbusti, in realtà è solo una persona che dorme (in realtà ho usato questa scena alcuni mesi dopo in un progetto di stampa ed è diventato davvero un cadavere. Non è rimasto morto però! Guarda la storia qui.)DAY15 Prompt: legend.
Gli amanti Alcione e Ceyx si chiamavano spesso l'un l'altrocon i nomi di "Zeus" e "Era". Questo fece arrabbiare Zeus a tal punto che uccise Ceyx, con il risultato che Alcyone si gettò in mare, incapace di vivere con il suo dolore. Gli dei, profondamente colpiti da questa tragedia, nel tentativo di espiare i loro peccati, li trasformarono entrambi in martin pescatori, o "Alcyon birds".DAY21 Prompt: treasure.
Questo si spiega da solo ad essere onesti.DAY29 Prompt: injured.
Sono davvero orgogliosa di questo perché ho davvero visto un miglioramento nel modo in cui dipingo gli occhi ora (o, beh, lo scorso ottobre) rispetto agli studi sugli occhi all'inizio dello scorso anno, come questi in particolare (che ho dovuto migliorare un po‘ di recente visto che le ciglia mi davano troppo fastidio).DAY31 Prompt: ripe.
I fichi sono gustosi.
PS: Non ho idea di dove mettere questa fanart. Non voglio fare un articolo solo per questa, ma voglio comunque mostrarla perché mi piace. Quindi la lascerò qui per il solo motivo che è in bianco e nero. Questo è I.M dei MONSTA X; mi sono presa un po’ di licenza artistica e ho dipinto molti più piercing di quanti ne abbia in realtà. L'ho dipinto con Medibang sul telefono di Leo, perché sono una ladra.
(A proposito, ho alcune altre fanart per le quali non farò articoli qui).
Silvia's Sketchbook. Pagina #2
Ciao!
Siamo tornati con un aggiornamento sul mio album da disegno; parecchie cose anche questa volta.
Prima di tutto, una continuazione della serie che ho iniziato l'ultima volta. I materiali sono acquerello, inchiostro nero, bianco e oro, tutti di Winsor&Newton, e penna a sfera gialla. Come si puà vedere nella seconda foto, ho comprato due nuovi pennelli. Volevo provare a usarne un paio di ergonomici, ma mi sono accorta che per me sono completamente inutili visto che impugno i miei pennelli molto vicino, troppo vicino onestamente, alla punta. Almeno sono belli, ottimi per le foto.
Le parole provengono dalle canzoni ジャイアニズム叱 (Gianizm Shichi) e ジャイアニズム究 (Gianizm Kyuu), entrambe dei NIGHTMARE. Potete ascoltarle qui e qui. Questa volta le traduzioni provengono dal blog chiamato Otenkiame Translations, quindi tutto il merito va a loro.
“Esponi la tua forma unica e diversa in questo momento, proprio qui
È l’unica nel suo genere in questo mondo
[Cosa provo? Cosa voglio?]
Dopotutto, solo voi ragazzi che non conoscete voi stessi vi riunite
Dovreste essere ancora in tempo se vi svegliate ora
[Cosa provo? Cosa voglio?]
Cosa ne pensi, e cosa cerchi?
Nascondendo uno spirito deciso nel mio cuore
Posso superare l’inevitabile che potrebbe accadere
Aumenta quell’arroganza
Non prenderti gioco di me con cose futili
Non importa che tipo di beffa mi venga lanciata, non c’è alcuna esitazione nel mio cuore
Afferro queste emozioni irritanti e le renderò il potere per domani
[Un, deux, trois, yeah]
Continuerò a mostrare la mia risolutezza e buona fede
E realizzerò le intenzioni che ho immaginato
Ospitando la furia crescente nel mio cuore
Alla fine dell’oblio, incidi il tuo nome su questa terra
Nascondendo uno spirito deciso nel mio cuore
Posso superare l’inevitabile che potrebbe accadere
Aumenta quell’arroganza
[Cosa provo? Cosa voglio?]”
“Dai, svegliati; ora è il momento del nostro contrattacco
Sì, prendi una posizione e ridipingiamo il mondo
Non saremo più influenzati dalle voci degli altri
Sì, sentila, la tua vera voce
Desiderando i talenti di Tenmu
I ragazzi bramavano la forza
Incidiamo questi nove pensieri nei nostri cuori
Non devi esitare ora
Lo vedi già davanti ai tuoi occhi, giusto?
La figura definitiva
Dai, aumenta la motivazione del tuo cuore
Sì, puramente bruciando, con passione
Alza le mie mani, alza le tue mani, proprio ora
Alza la mia voce, alza la tua voce, proprio ora
Desiderando i talenti di Tenmu
I ragazzi bramavano la forza
Non c’è limite
Incidiamo questi nove pensieri nei nostri cuori
Non devi esitare ora
Lo vedi già davanti ai tuoi occhi, giusto?
La figura definitiva”
Poi, come ho accennato l'ultima volta, ecco altri due dipinti dello stesso "universo" del ritratto dai capelli color menta. Un cavaliere libellula con le sue amiche farfalle e il suo pugnale, con dettagli in argento e opale. E’ la prima volta che dipingo/disegno armi e tutto considerato, sono abbastanza soddisfatta di come è venuta.
I soggetti sono dipinti con acquerello, inchiostro bianco e un po’ di penna a sfera. Gli sfondi, invece, sono digitali. Mi piace molto il contrasto tra il dipinto con texture e lo sfondo in tinta unita.
Ora due fanart. La prima in realtà è di gennaio, ma l’altra volta mi sono dimenticata di metterla.
Durante il capodanno i VIXX hanno presentato due versioni speciali della loro canzone "Scentist", una a tema culto/religione, l'altra a tema vampiri. La prima mi ha ricordato il combattimento dei Diaconi delle Profondità di Dark Souls III, così mi è venuta l'idea di dipingere Hongbin, uno dei membri del gruppo, che brandisce la Candela del Chierico, l'arma che puoi ottenere dopo aver sconfitto il boss.
(Mi dispiace di non avere aggiunto i miei soliti dettagli bianchi al dipinto, ma sono troppo pigra per cambiare tutto ora).
Oltre a provare a fondere l'atmosfera della performance con quella del boss, ho cercato di ricreare il design della copertina dell'album aggiungendo anche il font di Dark Souls. Nonostante ci siano un sacco di cose che mi danno fastidio di questo dipinto, come la prospettiva, L’ORECCHIO!!!, l'illuminazione e la mancanza delle mie linee bianche, immagino di non poter essere troppo dura con me stess visto che era la prima volta che dipingevo un corpo quasi intero digitalmente.
La seconda fanart è stata improvvisa, ho sentito il bisogno di rifare completamente un disegno che avevo realizzato nel 2013. Quel disegno in penna a sfera era stato ispirata dalla canzone Moonlight dei Plastic Tree, sia testo che video musicale. All'epoca ero orgogliosa del risultato finale, ma vederlo di nuovo sei anni dopo l’ha fatto sembrare un po carente rispetto ad altri dei miei altri disegni a sfera, quindi sono contenta di aver finito per crearne una nuova versione. La traduzione arriva dal sito kurage, quindi, di nuovo, tutto il merito va a loro. Poiché, come ha scritto anche il traduttore dei testi, questa canzone sembra la sorella di un'altra canzone dei Plastic Tree che mi piace molto (questa), probabilmente renderò questo un dittico.
“La fine era questa notte. Noi due bugiardi, dicendo: “Ci vedremo ancora un giorno, credo.”
Non è che voglio rivederti subito, ma penso a te.
Il cielo notturno è solo una parte dello spazio, un dominio che la mia mano non può raggiungere.
Ciò che stava sorgendo era la luna calante. Ciò che stava cadendo ero io che cominciavo a piangere.
Poiché ho paura di essere ferito, non farò nulla per ferirti.
Per non parlare della nostra discussione egocentrica. È assurdo attaccarti.
Noi due eravamo inclini ad avere una relazione di plastica.
Ma, nonostante questo, era qualcosa di prezioso, ed è come se ci fosse un vuoto nella mia anima.
Continuo ad aprire e chiudere la schermata della posta del mio telefono e occasionalmente confermare il passato con la punta delle dita.
Da quando arriva questo messaggio? Anche se sono parole d’amore, il mio ricordo di loro è sparito.
Se la stessa luna, la stessa, dovesse illuminare il vuoto nel mio petto...
Un secondo, un breve secondo, è più lontano del tuo ritorno.
Non sparire, non sparire.
Se dovessi ascendere nella luce che sembra un’uscita, allora mi sentirei come se potessi vederti di nuovo, luce lunare——.
Ho tutta l’intenzione di cercare di capire il fatto che la realtà può cambiare.
Ma non c’è fine a questo sentimento, e nonostante tutto non sembra che ce ne sarà una.
Mentre scorro la cartella dei miei messaggi ricevuti, c’è una richiesta di cancellazione per l’eliminazione degli avanzi.
”Perderai questi messaggi, ma vorresti comunque cancellarli?”
Le stelle brillano troppo luminose, e mi sento sopraffatto dal loro grande numero.
Per sicurezza, io canto il tuo nome come un incantesimo, ma anche così, perché devo iniziare a dimenticare?
Anche se penso a te ovunque io sia, siamo stati separati.
Tutto e tutti se ne sono andati, rimane solo la magia.
Non guardare altrove, non guardare altrove, sono intrappolato nel labirinto di un sogno.
E quando mi fermerò, mi sentirò come se ti avessi chiamato, luce lunare——.
Il vento, la città, la pioggia, il fiore, il tempo...
Fischiano, oscillano, cadono, girano e si fermano.
Il sogno, il colore, la febbre, la passione...
Non sopporto il fatto che tutti finiscano, svaniscano, si raffreddino.
Non posso sopportarlo, non posso sopportarlo, non posso sopportarlo...
Se la stessa luna, la stessa, dovesse illuminare il vuoto nel mio petto...
Un secondo, un breve secondo, è più lontano del tuo ritorno.
Non sparire, non sparire.
Se dovessi ascendere nella luce che sembra un’uscita, allora mi sentirei come se potessi vederti di nuovo, luce lunare——.
Ripetendo senza fine notte dopo notte, la luna illumina il vuoto nel mio petto...
Cerco la tua voce, la tua ombra nascosta nell’oscurità.
Affidandomi ad una promessa che non posso mantenere...
Ti inseguo.
E ora noi due siamo collegati dalla luce lunare——.”
Vacanza di tre giorni a Genova; Giorno 2, parte 2: la Biosfera e commenti stupidi
Leggi la prima parte dell’articolo qui.
Situato all'interno della struttura si trova anche una, davvero piccola, zona tropicale. In questa possiamo osservare alcune specie di uccellini quali il diamante di Peale e delle farfalle tropicali come la morpho blu. Entrambe le suddette sono libere di volare per la stanza e dunque di venirci molto vicine. Abbiamo, ad esempio, potuto ammirare molto da vicino un diamante mandarino mentre si fa il bagno, o dei voli raso testa di alcuni esemplari di diamante guttato.
E questi erano gli animali liberi, troviamo poi invece delle teche nelle quali si possono avvicinare con sicurezza (e parlo nostra sicurezza) delle rane velenose oppure un più innocuo camaleonte, ma credo che questo sia stato “messo dentro” semplicemente perché sarebbe troppo facile portarlo fuori nel caso in cui fosse stato libero (e non dico portarlo fuori a cena ma proprio rubarlo).
La seconda parte della giornata è dedicata alla biosfera, il cui ingresso è compreso nel pacchetto biglietti che abbiamo comprato. All'ingresso veniamo accolti da un'addetta molto simpatica e cordiale, la quale ci fornisce una descrizione molto accurata delle specie presenti, sia sulla flora che sulla fauna. Chiarisce anche molte nostre domande riguardo il comportamento degli animali, il loro passato e la loro storia, da dove arrivano e di cosa si cibano.
Insomma è stata davvero una vera e propria lezione di scienze naturali!
Abbiamo capito come lo storno superbo sia cosi territoriale da fare voli acrobatici a bassa quota sulla testa dei visitatori; come i più numerosi abitanti della serra, dei bellissimi ibis scarlatti, siano in realtà molto riservati e distaccati, con un comportamento che li spinge a “razzolare” a terra solamente per cibarsi, mentre la restante giornata la passano scrutando il panorama esterno alla sfera.
E il cacatua? Il cacatua è il più eccentrico e complicato. Dal comportamento pressoché umano, si diverte ad infastidire e punzecchiare la responsabile andando ad appollaiarsi in punti sui quali è perfettamente consapevole di non poter salire. Si avvicina in maniera ruffiana esigendo coccole sempre dalla sua amica, finendo però per scattare e mordicchiarla. Perfino quando stiamo parlando insieme lui deve essere presente, dire la sua ed esprimere il suo pensiero...a modo suo.
Una cosa che migliorerei è sicuramente il numero di addetti, nonostante mi renda conto che questo comporti un costo. E' stato un piacere poter ascoltare le spiegazioni dell'addetta presente durante la visita, soprattutto i ritagli di “vita quotidiana” nella biosfera e le piccole chicche del carattere di specifici individui, tutto per poi essere interrotti dal visitatore successivo che doveva fare il biglietto. Aggiungere una persona che possa fare i biglietti se l'altra è impegnata gioverebbe moltissimo alla visita.
Vorrei concludere la visita a questa splendida zona con alcuni commenti, in un italiano talvolta traballante, lasciati dagli utenti su Tripadvisor, l'ormai più nota piattaforma su cui una buona fetta dell'utenza del web si basa per le proprie mete estive, ferie e ponti.
Sarà un discorso molto critico, probabilmente per alcuni addirittura altezzoso, ma essendo un argomento che sento molto vicino, ci tengo a chiarire alcuni punti. Chissà che in futuro questo muro di testo possa aiutare qualcuno ad affrontare le proprie esperienze con occhio più attento.
Prima di iniziare la nostra discussione informo che verrà introdotta tra queste righe una nuova specie animale alle già note, anche se ovviamente per il suddetto regno sarebbe un insulto : l' Utente Medio.
“Dopo il minuto e mezzo servito a fare il giro della sfera, mi son chiesto cosa ho visto e l’utilità della visita... nessuna risposta!”
Poniamo l'attenzione sulle singole parole di Utente Medio: "Dopo il minuto e mezzo servito a fare il giro della sfera...".
Per fare il giro da me sono stati impiegati almeno 40 minuti, soffermandomi su ogni pianta, fiore, foglia e animale esotico che si poteva avvistare. É un dato di fatto che questa zona sia relativamente piccola e con una quantità di animali irrisoria rispetto all'aquario che la sovrasta, ma perché paragonare due cose cosi diverse? Mi rendo conto che se ci si ritrova nella biosfera in tanti sia magari complicato soffermarsi in mezzo alla calca, ma cercare di fare il record per visita più veloce forse non è il traguardo che dobbiamo raggiungere.
Caro Utente Medio, quando una persona affronta la vita con tale leggerezza e ignora le possibilità di imparare che gli si parano con forza di fronte, certe cose non le può capire, nulla si può comprendere se non lo si vuole fare.
Molti si chiedono quale sia l'utilità di questa visita. L'utilità però sta proprio sotto gli occhi di tutti, anche di tutte quelle persone che al posto di osservare, studiare e argomentare con senno e razionalità, valutano con una stella su cinque la loro "esperienza" in un luogo che tanto ha da regalare ma che in pochi sanno cogliere.
“Niente da vedere se no degli alberi e 2 uccellini. 10 passi in cerchio; pagando pure..
Che tristezza... Veramente poco poco poco da dire... Un insieme disordinato di piante da interni, quattro uccelli rosa, due piranha... Se non si ha nulla da mostrare, non mostrate!!”
Ricapitoliamo un attimo le forme viventi che si trovano nella biosfera. Tra gli animali abbiamo uno splendido cacatua delle Molucche, un piccolo gruppo di ibis scarlatti, alcuni esemplari di una sottospecie della famiglia degli uccelli tessitori e una coppia di storni superbi, nonché piranha, tartarughe e un insetto stecco. Ognuna di esse con un comportamento proprio, totalmente diverse le une dalle altre ma in egual modo interessanti e degne di essere rispettate.
Le piante, ahimè, non le ricordo tutte, ma sono presenti ficus, pianta del caffè, orchidee e felci arboree. Alcune sono effettivamente piante trovate spesso in appartamento, ma ho l'impressione che vederle crescere floride in un ambiente favorevole sia diverso dal vederle in vaso e costrette nella crescita. Ma potrei sbagliarmi. In ogni caso direi che c'è molto più di “nulla” da mostrare.
Inoltre dietro una struttura simile vi è il lavoro di decine di persone, studiosi, ricercatori, biologi e architetti, dunque, se gli animali non fanno per Utente Medio, sarebbe il caso di portare rispetto almeno per chi ha lavorato e lavora tutt'ora per mandare avanti la baracca. Baracca che, nel suo piccolo, è comunque un ingranaggio in un meccanismo di salvaguardia dell'ambiente che fatica a girare proprio a causa del sempre maggiore numero di Utente Medio in circolazione e la sua avversione per il conoscere. Quindi, alla domanda sull'utilità, sollevata dal nostro soggetto, risponderei: "Per te, nessuna utilità, sicuramente. Uno come te è fuori posto in un luogo simile, hai ragione. Potresti invece recarti in un bar, dove con gli stessi 5€ puoi prendere una buona birra, la puoi bere con calma e magari ti addormenterai tranquillo la sera, smettendola di dare aria alla bocca diffondendo disinformazione e palesando a tutti la tua terribile mancanza di interesse nei confronti dell'atto stesso di informarsi".
La discussione, purtroppo, continua, poiché sulle piattaforme online si trova davvero di tutto. D'altronde con la libertà di espressione nasce in alcune persone anche una malsana voglia di vomitare le proprie sentenze senza mai soffermarsi a pensare alle conseguenze.
“Raffrescamento dell’aria che funzionava pochissimo, infatti dopo due giri e con tanta gente si doveva uscire perché si moriva di caldo, da smantellare e rifare tutto! Piuttosto create un altro spazio all’interno
dell’acquario per mettere tutte le varie specie che ci sono nella biosfera! Delusione!!”
“[...] Il tutto in un ambiente umido che quasi toglie il respiro. Inutile dire che sia stato deludente...”
Deludente, Utente Medio (riscopertosi anche esperto del settore edile), è il tuo atteggiamento. Normalmente quando ci si reca in un qualsiasi luogo, è buona norma informarsi, in modo da fare propria tutta quella serie di informazioni che permetteranno poi un'adeguata esperienza.
Viene contestato l'ambiente umido. Se Utente Medio avesse ragionato un attimo, o chiesto alla responsabile lì presente (eh sì, è lì proprio per rispondere alle domande), si sarebbe reso conto che l'umidità è necessaria alla sopravvivenza delle specie interne alla serra. Non credo che in una foresta tropicale si abbia un clima mite o caldo e secco; non è un condizione costruita per far star bene i visitatori, ma per ricreare un ambiente quanto più vicino possibile al naturale. L'aria secca e fresca infatti può danneggiare il sistema respiratorio animale, indebolire le piante e rendere per loro inadatto il clima dell'habitat ricreato.
E' facile con post del genere risultare i guastafeste di turno o gli inguaribili rompi palle, ma dopo anni ad aver sentito e visto con i proprio occhi l'ignoranza delle persone ed il male che può causare, soprattutto in ambienti legati alla conservazione, si raggiunge un limite. Quello che fa ancora più male è che tutti i problemi identificati dai tanti visitatori sono semplicemente inesistenti e anche loro avrebbero potuto capirlo, semplicemente dimostrando un po' di interesse anziché l'ormai classico atteggiamento passivo e sterile che dilaga in ogni ambito del quotidiano. Lungi da me demonizzare l'azione di esprimere la propria opinione, o sopratutto di dare pareri negativi. E' lecito ed è corretto, perché dei problemi ci sono, come d'altra parte in ogni altro parco, museo o simili. L'errore si sa, nasce dal fare, non facendo nulla non si incapperà mai in errori, questo è certo.
Ma allora dove sta il problema? E' la mancanza di critica costruttiva. Se si espone una mancanza, sarebbe buona norma proporre anche una soluzione ad essa, o quanto meno ragionare su quali siano le cause della mancanza riscontrata, si potrebbe addirittura scoprire che questa mancanza non esiste.
Nessuno nasce esperto, ma chiedendosi semplicemente “Perché”, lo si può piano piano diventare.
P.s. Un messaggio ai genitori con bambini che visitano acquari e parchi naturali in generale. Perché dovete tarpare le ali a vostro figlio quando si dimostra genuinamente interessato a imparare? Se vuole guardare quel minuto in più una vasca, permetteteglielo. E' un'esperienza che difficilmente potrà vivere così spesso. Perché quando vostro figlio vi domanda qualcosa su un animale, non cercate di dare il massimo per fornirgli una risposta esaustiva e, soprattutto, corretta? No, quel pesce probabilmente non è una “semplice” trota se si trova nell'acquario caraibico, prendetevi la briga di leggere il nome e le informazioni e riferitele a vostro figlio. I bambini sono spugne per le informazioni e riempirli di nozioni sbagliate è decisamente poco corretto nei loro confronti.
P.p.s Se l'addetto/a alla zona sembra scocciato, nonostante sia un comportamento da evitare nel limite del possibile in un ambito pubblico, forse è perché sono ore che ripete le stesse cose a persone che non ascoltano, tutto questo mentre controlla che nessuno cerchi di portarsi via qualche animale, che faccia uscire per sbaglio un animale, che faccia del male ad un animale.
Fun fact: gli inservienti sono umani.
Leo's Photoalbum. Pagina #1
Si sa, le occasioni migliori capitano per caso.
Durante una delle nostre saltuarie “cacce fotografiche” domenicali ci siamo imbattuti in qualcosa di veramente insolito.
Solitamente, nei campi intorno al nostro paese, si possono osservare le solite cose, come aironi, rifiuti abbandonati sul ciglio della strada, garzette, copertoni buttati a terra e semi nascosti dalla vegetazione, pavoncelle e...Oh! Ehi! Guarda un po'! Anche un omino che simpaticamente sta scaricando in un fosso le bottiglie di vino bevute la sera prima! Tutto cosi familiare, che bello.
Superata un' ampia curva e con davanti a noi solo un lungo rettilineo, ci accorgiamo che nel mezzo del campo alla nostra destra sono adagiate delle strane figure, non riconducibili a nulla di cui abbiamo parlato poco fa.
Strani uccelli bianchi, e parecchio goffi devo dire, con una sorta di testa pelata e tutta nera, con zampe lunghe e dal medesimo colore del capo.
La loro figura ricorda molto qualcosa di già visto, qualcosa di letto da qualche parte anni fa... ecco, qualcosa di vagamente fantastico, mitologico. Decidiamo di fermarci nel primo spazio disponibile, scendiamo dalla macchina e rimaniamo ad ammirare questa moltitudine di animali.
Siamo preparati, abbiamo con noi tutto quello che serve, Nikon F90X con adattatore per montarci sopra un sigma 150-500mm; insomma, non propriamente l'ideale di comodità e maneggevolezza. Ci avviciniamo con molta calma, visto anche il peso di tutta l'attrezzatura la quale non ci avrebbe comunque permesso scatti felini. Diciamo che sarebbe come pretendere di fare una gara di centro metri piani con una lavatrice sulle spalle.
Non sono veloci però e questo gioca a nostro favore. Riusciamo a portare a casa degli scatti utili, almeno questo è ciò che mi ripeto ogni volta che impugno una macchina fotografica a rullino! Non si può mai sapere, almeno fino all'istante dello sviluppo.
Dopo qualche giorno, ritirati e scannerizzati i negativi possiamo finalmente ammirare i risultati della nostra caccia. Gli uccelli non sono altro che Ibis Sacri, specie originaria dell'Egitto, ma che nella sua terra natale è pressoché estinta. Ecco la somiglianza! Il dio Thot! L'ibis sacro deve il suo nome proprio a questo! Venerato nell'antichità prese il nome di Sacro proprio per la sua somiglianza con le rappresentazioni del dio della sapienza, della magia e della luna.
Ma cosa ci fa qui nel veneto un uccello che somiglia ad un dio Egizio? Beh, la storia purtroppo non è semplice da decifrare. C'è chi dice che alcuni stormi che si trovano ora in Europa, nello specifico in Francia ed Italia, arrivino da esemplari tenuti in cattività e poi fuggiti, verso la seconda metà del secolo scorso. Le condizioni ambientali che hanno trovato questi animali sono state, contrariamente a quanto si può pensare, estremamente favorevoli alla loro sopravvivenza, permettendo non solo a questi uccelli una vita perfettamente in linea con le loro caratteristiche ma anche un perfetto habitat per la riproduzione. In breve tempo hanno superato i loro competitor diretti quali aironi e garzette, essendo avvantaggiati dalla loro alimentazione onnivora... che spesso comprende le uova delle specie avicole autoctone, carcasse di altri animali e anche ogni sorta di resto alimentare umano che trova in abbondanza nelle discariche.
Insomma, proprio per questi motivi, la presenza sempre più abbondante degli Ibis nella Pianura Padana e nel sud del Piemonte è da intendersi più come una preoccupante invasione, che come una “benedizione di un benevolo Dio esotico”. Interi stormi di esemplari autoctoni sono stati costretti all'abbandono dei loro siti di riproduzione proprio a causa di questo animale, con il quale per natura non possono competere.
Ma dietro tutto questo c'è sempre una ed una sola causa, la mano dell'uomo. Volendo governare la natura o semplicemente per pura incoscienza, rischia di compromettere millenni di adattamento al territorio di alcune specie.
Silvia's Sketchbook. Pagina #1
Ciao!
(D’ora in poi cercheremo di tenere attivo il blog con due nuove colonne: una per i disegni di Silvia e una per le foto di Leonardo. Ogni volta che ci ritroveremo con dipinti o foto che non giustificano un singolo articolo a loro dedicato, li inseriremo in queste colonne).
Questi due disegni sono piccolo esperimento con un nuovo stile che ho fatto quando dipingere era l'ultima cosa che avrei dovuto fare. Quello rosso non mi piaceva per niente mentre lo dipingevo, ma alla fine è venuto molto meglio di quanto mi aspettassi. I materiali utilizzati sono acquerelli, penna a sfera rossa, inchiostro indiano nero ed inchiostro bianco.
Le parole sono dalle canzoni ジ ャ イ ア ニ ズ ム 碌 (Gianizm Roku) e ジャイアニズム天 (Gianizm Ten) dei NIGHTMARE. Per ascoltarle cliccate qui e qui. Il mono significa "uno" o "cosa". Ho salvato queste traduzioni in inglese anni fa e, purtroppo, non mi sono segnata chi le aveva fatte. Quindi se tu, traduttore originale, trovi in qualche modo questo articolo, non esitare a contattarci se vuoi che il tuo nome sia scritto o che la traduzione venga rimossa.
“Il sogno cremisi si perse nel buio più oscuro.
Non riesco a trovare il mio spirito morto in una città morta.
Il mio sangue grida, il mio battito cardiaco echeggia.
Sputo la solitudine, uccido la mia voce.
Lo afferro in mano per illuminare domani,
Non badando al sacrificio per ottenere il sole.
Per una posizione migliore di quella che ho ora, più onore di adesso, più fortuna di adesso ...
Mi addolorerò più di adesso, soffrirò più di adesso, ma brillerò più di adesso.
(red mono, violet mono, mind mono, more red mono)
Sono abbastanza costante, ed è difficile cambiare.
(Segreti, Amore, Comandamenti, Nulla)
Terrò la mia libertà.
Romperò tutte le regole,
Taglierò tutte le restrizioni,
E mi alzerò con il cuore freddo.
Il mio sangue grida, il mio battito cardiaco echeggia.
Sputo la solitudine, uccido la mia voce.
La fiamma che vive nel mio cuore brucia tutto.
Non lascerò che nessuno interrompa questo potere assoluto.
Lo afferro in mano per illuminare domani,
Non badando al sacrificio per ottenere il sole.”
“Un cuore ferito, un corpo ferito,
Per chi, per cosa, sono finito in questo modo?
Dal dolore, sono lacerato e non vedo la verità.
Una bugia scivola attraverso la superficie del meraviglioso mondo.
Se ci credo completamente, allora la miseria pioverà,
Sulla realtà offerta.
Se c’è giusto, c’è anche sbagliato
Non è divertente? Si riflette negli occhi del prossimo.
Le sciocchezze crude sono cibo per sogni d’oro.
Una bella strada non ha bisogno di miglioramenti.
Mentre continuo a camminare sulla mia, sono macchiato di una tinta sporca.
Tu che sei chiamato Dio, puoi concedere la mia punizione.
Posso ridere dei miei errori, decorarli con questa canzone mortale.
L’auto-giustizia, la credenza ultima, inizia a riversarsi.
Se potessi prenderla in mano, non avrei paura di nulla,
Ma è un “Massacro della vita”.
Sto salendo verso il cielo, con il suono di una melodia distorta.
Persona senza cuore, hai capito il significato di questa canzone?
La voce gradualmente svanisce e scompare, e presto incontrerò la morte,
Quindi, suppongo che lascerò almeno un regalo di addio: questa canzone velenosa.”
Questo disegno, invece, è molto più spensierato. Mentre pulivo il telefono, mi sono imbattuta in alcune vecchie foto e, colpita da un'ondata di nostalgia, ho deciso di dipingere questo Leo dai capelli color menta. Ho usato acquerello, inchiostro bianco e penne a sfera. Inoltre, questo dipinto mi ha dato un'idea, quindi potreste vedere di nuovo questa versione di Leonardo.
Il prossimo dipinto è di un cappotto davvero figo. Un cappotto figo molto costoso. Un cappotto figo molto costoso che ho deciso di dipingere perché non lo posso sicuramente comprare. Ancora, acquerello, penne a sfera e inchiostro bianco.
Ho anche filmato il making of di questo e lo pubblicheremo sul nostro IGtv in un prossimo futuro.
Ora, una fanart. Ravi dei VIXX ha pubblicato la sua nuova canzone e, dal momento che mi sono piaciuti alcuni vestiti, ho deciso di fare un po’ di pratica con l’acquerello con un disegno semplice. Dipingere i gioielli in una così piccola scala è stata una sfida divertente.
Non assomiglia molto a se stesso, ma pace. ¯\_(ツ)_/¯
Per ascoltare la canzone cliccate qui e per vedere le foto teaser che ho usato come riferimento qui.
E infine, il mio primo tentativo di usare una tavoletta grafica (ad essere onesti, il mio primo tentativo è stato scrivere "culo" in un bel corsivo). Sono ancora sconvolta dal fatto che alcune cose diventino così tanto più facili quando le si fa in digitale. Ad esempio, non devo buttare via tutto se commetto un errore. Assurdo.
Questo personaggio è, ovviamente, basato su Leonardo, ma è anche un personaggio di una storia su cui stiamo lavorando da anni, quindi tenete gli occhi aperti per alcune notizie in futuro. Probabilmente lasceremo cadere frammenti della storia qua e là.
(Anche la creatura nel nostro logo proviene da questa storia).
The egg hu(n)t
(Per il bene dell'intrattenimento, ignoriamo il fatto che creare un contenitore per un singolo uovo di solito non sia una grande idea).
Hai smesso di cuocere torte perché il tuo pappagallo continua a gettare cose a terra?
Sei stanco di pulire uova dal tuo pavimento?
Allora THE EGG HUT è la soluzione perfetta per te!
... Non proprio. Questo è un esercizio di packaging. Ovviamente non è destinato a proteggere davvero le uova, dal momento che non è molto affidabile (una volta l'uovo è rimasto intatto, un'altra si è rotto, e considerato che le uova marce erano finite, abbiamo deciso di non sprecare cibo vero e proprio).
Poi siamo onesti: è più che altro un oggettino carino da vedere piuttosto che una cosa effettivamente utile.
Iniziamo col parlare di cosa ha ispirato la forma. Da un punto di vista pratico, l'idea era di deviare l'impatto dell'uovo con una struttura di cartone simile ad una gabbia e con quella che si potrebbe considerare una molla di carta. La prima un richiamo ai teepee, la seconda alla struttura dei nidi di uccello tessitore. Per la parte estetica invece ho preso ispirazione dal gioco di carte Magic the Gathering, precisamente dal mondo di Kaladesh, dove ingegnosi inventori creano cose estremamente interessanti, ma sempre in uno stile simile all'art nouveau.
Se vivessimo davvero su Kaladesh, questo contenitore di uova sarebbe fatto di ottone e le singole parti verrebbero poi usate per creare un tottero. Figo. Inoltre, l'uovo sarebbe probabilmente di struzzo (o un'altro tipo di grande uccello), il che giustificherebbe anche l'aver creato un contenitore per un singolo uovo.
Tottero di Svetlin Velinov per Magic the Gathering
Vacanza di tre giorni a Genova; Giorno 2, parte 1: l'Acquario
Eccoci arrivati all'alba del secondo giorno a Genova, sveglia presto e partenza rapida...oggi si visiteranno più mete possibili. Colazione con un gustoso te zenzero e limone e qualche biscotto e si parte. Per fortuna l'aria forte del giorno precedente è sparita, lasciando però un cielo terso e azzurrissimo, anche se ovviamente la temperatura si aggira sui 6 gradi.
Si inizia con l'attrazione che presumo essere la più interessante della giornata: il celeberrimo Acquario di Genova.
Essendo un lunedì non incontro alcuna fila ad attendermi se non un paio di famiglie che, come me, hanno fatto la scelta strategica di evitare il weekend per questo tipo di visita.
In genere è la tecnica che adotto sempre quando visito una città che non è la mia, il primo giorno è di esplorazione e pianificazione (generalmente il week end), il secondo invece (solitamente in settimana) lo sfrutto per godermi appieno, senza fretta, le mete più interessanti.
Tornado a noi, dopo una prima scalinata che ci introduce all'interno si apre una grande sala, con una sorta di presentazione di quelle epiche, da trailer della Marvel per l'ultimo film insomma. Non siate frettolosi però nel pensare che sia uno di quei musei in cui filmati e spezzoni di documentario siano buttati lì a caso o per sopperire ad una mancanza di materiale.
No no, assolutamente! Qui ci calza a pennello direi.
Non starò qui a parlarvi per filo e per segno di tutto ciò che ho visto durante questa meravigliosa visita, piuttosto mi limiterò a dare spunti, per riflettere insieme a voi su temi che tanto mi stano a cuore e sui quali è stato aperto questo blog
La spettacolarità dell'ambiente ricreato all'interno è sorprendente, vasche enormi e dalle svariate forme, molto ben tenute e curate al meglio.
Praticamente all'inizio, giusto per farci sentire minuscoli, una colonna d'acqua ci mostra delle specie che tanti potrebbero definire “mostruose”...degli scorfani e alcune murene, queste ultime che nuotano in circolo, formando delle spirali ascendenti dal fondale fino alla cima, per poi discendere con il loro caratteristico nuoto sinuoso.
(Premetto subito che lo spessore delle vetrate che ci separano da questi splendidi animali rende molto faticoso fare delle buone foto o riprese, servono alcuni accorgimenti e una buona mano ferma, vista la scarsa luce).
In questo tipo di visite, a parere mio, gioca moltissimo il coinvolgimento che ognuno di noi si trova a provare verso l'ambiente che lo circonda.
La gestione degli spazi in fase di allestimento deve essere perfetta, devono essere bilanciati diversi fattori e tutti in modo da non far annoiare la persona che si accoglie.
Perché dico tutto questo? Perché in tutto ciò ci sono riusciti.
Gli intervalli tra una vasca e l'altra sono spesso occupati da pannelli esplicativi davvero interessanti. Essi infatti danno una visione d'insieme su ciò che si ha davanti e spesso, ci sbattono addosso la realtà dei fatti, come un pugno nello stomaco... ma di quelli che ti fanno ripensare alla cena del Natale 2002. Ma poi arriveremo anche a questo.
Per ora vorrei limitarmi a dare un consiglio ai futuri visitatori, non solo dell'acquario ovviamente, ma di qualsiasi altro luogo che ci offra esperienze simili. Prendetevi sempre i vostri tempi, nessuno vi corre dietro, nessuno vi da un premio se infrangete il record di visitatore più rapido del mese...
Suppongo inoltre che se siete come me venuti da distante non volete di certo tornare a casa con lo stesso bagaglio della partenza...vero? Dunque, affrontate una stanza alla volta, in silenzio e leggendo anche tutto quello che vi è stato messo a disposizione riguardo ad habitat, specie a rischio e iniziative. Vi stupireste sapendo quante specie, tra quelle che avete a pochi metri dal viso, sono in pericolo di estinzione. Siamo davanti a quello che potrebbe essere uno dei pochi ultimi esemplari rimasti al mondo, quell'essere che hai di fronte e ti fissa dall'altra parte come se fossi tu la specie strana da osservare... e forse ha torto?
Parliamoci chiaro, non starò qui a ripetere come stiamo rovinando il pianeta e lentamente portandolo alla distruzione totale, tanto mi pare di capire che all'uomo moderno poco importa che un'intera specie si estingua, che un'area di alcuni ettari di foresta venga spianata, rasa al suolo, per fare spazio a delle super tecnologiche stazioni per l'estrazione del petrolio.
Insomma, è chiaramente più importante alimentare il nuovo suv da millemila cavalli a cui tanti aspirano, piuttosto che mantenere in vita i polmoni del nostro pianeta o quella sottospecie di anfibio amazzonico...tanto a chi importa, tutto ciò è distante da noi.
Torniamo alla nostra visita ,una sezione davvero ben fatta credo sia la parte relativa ai pinguini. Alcuni potrebbero pensare: “Eh ma sono uccelli, cosa fanno all'acquario?”. Sono uccelli si ma la loro vita si è adattata più che bene alla vita acquatica, sviluppando ossa più pesanti, forma cilindrica e un piumaggio completamente diverso dalla maggior parte dei volatili comuni! (lo so che ci sono una miriade di altre caratteristiche, se le avessi elencate tutte però questo post sarebbe diventato un trattato ornitologico).
Perché vi sto dicendo tutto questo? Perché l'evoluzione di questa fantastica specie animale è messa in luce anche grazie alla conformazione stessa della loro zona, alla quale si accede partendo dal basso con grandi oblò che ci offrono uno scorcio sotto la superficie dell'acqua, sotto il “ghiaccio”. Superata poi questa fase acquatica raggiungiamo, salendo sempre di più e quasi come emergendo dalle profondità, la superficie, dalla quale i pinguini si tuffano, giocano o semplicemente dormono standosene belli belli tranquilli vicino ad una delle tante cascate artificiali.
(Se qualcuno tra voi è un esperto di pinguini lo prego di informarmi, qualora abbia potuto vedere l'acquario, se la loro area è sufficientemente grande e attrezzata per ospitarli e sì, se ve lo state chiedendo mi piacciono le parentesi!)
Ecco un altro esempio di allestimento ben riuscito!
Non mancano chiaramente i delfini, che trovano posto in un'immensa vasca.
Loro nuotano in coppia, lungo tutto il perimetro della loro zona, venendoti a salutare se ti avvicini al vetro. Poi ho stranamente avuto fortuna! Al mio arrivo la maggior parte dei visitatori era tre sale avanti e sono stato dunque avvantaggiato, la mia vicinanza infatti non era certamente cosi chiassosa o invasiva considerando la moltitudine che immagino popoli questa sala nel week end. E si, sono rimasto incantato da queste creature. Sono rimasto li fermo per un bel po di tempo osservandoli. Li ho visti giocare con un pallone che galleggiava a pelo d'acqua, li ho visti fare capriole e nuotare armoniosamente l'uno a fianco all'altro.
Mi sono allontanato solamente quando i tecnici dell'acquario si sono avvicinati, iniziando i controlli giornalieri.
Subito dopo l'aerea dei delfini troviamo una zona molto particolare. Qualcosa che va oltre lo scopo di mostrare specie a noi sconosciute, vuole metterci di fronte ad una problematica. Ciò di cui parlo è la presenza di plastica nei nostri mari e oceani. Questo pericolo, ormai diffusissimo e purtroppo molto sottovalutato, non va per nulla ignorato. Ciò che noi adoperiamo giornalmente, spiega il documentario che andava nella sala, può violare e contaminare interi ecosistemi! La plastica, bene di consumo comune ormai da decenni, non viene sempre smaltita nel modo più corretto possibile...anzi. Capita spesso infatti di imbatterci in bottiglie sulle spiagge, tappi...e chi più ne a più ne metta.
Bene, ora noi potremo anche pensare che per un pesce una forma come quella di una bottiglia non ricordi nemmeno lontanamente un pasto succulento...no di certo! Si da il caso però che questo bel materiale non sia indistruttibile. Il continuo infrangersi delle onde, la forza delle correnti e delle maree spinge enormi continenti di plastica, perché sì ci sono zone galleggianti davvero immense, ad un processo di erosione e disgregazione.
Cosa significa? Facciamo l'esempio di una bottiglia di plastica, essa può distruggersi formando, passatemi la parola, “briciole” anche più piccole di 1 mm di diametro. Queste ultime sembrano essere davvero appetitose per le forme di vita presenti nel mare, i pesci più piccoli le ingeriscono inconsapevolmente non capendo la differenza tra una cosa commestibile e una dannosa (come tante persone esatto). Ma non sono solo gli esseri acquatici a nutrirsi di questo scarto, ci sono anche molte specie di volatili.
La cosa peggiore però, oltre l'ignoranza di tutti quei subumani che preferiscono gettare a terra o in acqua un rifiuto piuttosto che nel bidone, è sentire certi commenti.
“Ma guarda quanti pezzettini colorati di plastica che ci sono!” tutto sorridendo ovviamente.
“...Ma dai! Sembrano proprio delle meduse quei sacchetti colorati! Che carini!”. Questo detto in una delle vasche poste a fianco alle meduse, per mostrare proprio quella somiglianza che inganna molte tartarughe (ma non solo).
Non pensiate siano veri? Nemmeno io quando li ho sentiti lo credevo, pensavo fosse uno scherzo...no, non lo era.
Purtroppo questa are era temporanea, realizzata in occasione della mostra An ocean free of plastic.
Riferimenti che potrebbero interessarvi:
Progetti di conservazione a cui partecipa l'Acquario: clicca qui, o qui.
Associazioni impegnate nella pulizia degli oceani e nella conservazione delle specie marine: clicca qui, o qui.
Vacanza di tre giorni a Genova; Giorno 1: una passeggiata per la città.
É l'inizio di una mini vacanza di tre giorni, Genova la meta... tantissimo da guardare ma poco tempo, diamoci da fare!
I treni che partono da Verona sono molti e permettono una buona scelta degli orari, che ricade sul più economico...nonché il primo treno in partenza della giornata, ore 5:45.
Dopo un frettoloso cambio di treno a Milano,dovuto ad un ritardo di Trenitalia (eh si...non si smentisce mai il nostro bel paese nei trasporti pubblici), siamo in direzione di Piazza Principe.
La prima cosa che stupisce quando si affronta un viaggio è il cambio di paesaggio che ci circonda via via che ci si avvicina alla meta.
Vi spiego meglio: passare dalle nebbiosa Verona, immersa nella pianura padana come un relitto in fondo al mare, al paesaggio marittimo Genovese fa il suo colpo d'occhio, le colline rocciose che circondano la città e la introducono al mare sono ben distanti dal nostro punto zero.
D'altronde viaggiare significa anche comprendere le differenze, no?
Arrivati alla meta un vento fortissimo ci accoglie, talmente forte che il trolley va avanti da solo e io sto con i piedi per terra solamente grazie al peso dell'attrezzatura fotografica.
Primo obiettivo della giornata: fare colazione con la tipica focaccia Genovese, quella normale senza tanti ghirigori, che gustata sul molo ha davvero un sapore in più...sempre ammesso che il vento mi faccia centrare la bocca!
Ad una prima occhiata la città sembra a vecchio stampo, case strette e alte di color intonaco che svettano su strade rifatte a nuovo molto trafficate e impilate le une sulle altre.
Forse l'unico particolare che rovina l'atmosfera è quel colosso di 15 piani galleggiante ormeggiato nel porto...dettagli.
Ah! e forse anche quell'esercito di "vu cumprà" che ti assale fin dal primo momento che metti piede giù dal treno, inseguendoti lungo le vie e, nel caso in cui fossero riusciti a raggiungerti, legandoti a tradimento braccialetti "in regalo" ai polsi, o LANCIANDOTI fantomatici portafortuna sul telefono se mai (sciagurato te) ti fossi fermato a leggere la mappa su google maps...ma anche questi sono dettagli...credo.
Tralasciando tutto ciò, arriviamo al nostro B&B, situato in posizione strategica nella città, comodo sia all'acquario che agli altri punti di interesse principali.
Si chiama Città vecchia e indovinate un po' dove si trova? Bell'appartamento, stanza privata con il suo bagno e cucina e salotto in comune, piacevole.
Il primo giorno passa molto velocemente, decido di girare un po casualmente, memorizzando i vari luoghi che suscitano il mio interesse, sempre con la fotocamera in mano e immortalando tutto.
Per una persona come me, che professa il culto del colore e della luce, vedere così tanti murales dalle mille sfumature è una gioia!
Per fare un esempio l'acquario è introdotto da un conto alla rovescia dipinto sulle grandi colonne portanti che sorreggono l'autostrada, una soluzione davvero intelligente per rendere attraente una componente urbanistica che troppo spesso è lasciata ad annerire e scrostarsi.
Cosi facendo inoltre, per dirla proprio tutta, si evita quello spiacevole inconveniente di "poeti urbani" che decidono, in tutta la loro libertà espressiva, di decorare angoli di città, già tristi di loro, con simpatiche figure falliche che certamente rendono piacevole la visita...
Artisticamente parlando questa città ha molto da regalare, pensiamo solamente alle decorazioni situate davanti al Bigo, l'ascensore panoramico. Delle immense girandole dalla forma non comune che roteano all'impazzata colpite dal vento, sono dettagli inutili è vero, però fanno davvero colpo e danno quel qualcosa in più che non guasta mai.
Proseguendo fino alla fine del lungomare, dopo aver passato l'acquario, il grosso galeone stile Gardaland, il sottomarino Sauro e il Galata, si arriva ad una struttura che immediatamente si potrebbe collegare a qualcosa di titanico, un'ambasciata...un'imponente sede governativa....
Salite le scale però mi accorgo che si tratta solamente dell'imbarco della, già citata in precedenza, nave da crociera, che ora, cambiato il punto di vista, è ancora più grande della struttura stessa.
E purtroppo, non per fare il guastafeste ancora una volta, essa va ad ostruire una piacevole veduta che si sarebbe potuta ammirare dal punto panoramico...che peccato.
D'altronde però è molto meglio rovinare una città e la sua splendida silhouette al tramonto piuttosto che perdere una simile quantità di soldi, portati tutti da quell'immenso gregge di persone che, una dopo l'altra, seguendo i pastor...il personale della suddetta nave, sale sul mostro galleggiante.
Perdonate l'ironia, forse un po' pungente lo ammetto, ma basterebbe un briciolo di buon senso.
Siamo il paese forse migliore in assoluto per accaparrarsi soldi sfruttando i nostri beni culturali e paesaggistici ma...bisognerebbe farlo nel modo corretto.
Progettare un molo apposito più lontano dalla città sicuramente sarebbe una spesa nell'immediato, ma forse si eviterebbero dei problemi legati alla difficoltà di "posteggiare" una bagnarola più grande del porto stesso, la quale potrebbe urtare per errore...dare una spintarella insomma...alle strutture presenti.
Fattasi ormai sera e con poca voglia di cucinare o spendere altri soldi mangiando in uno dei tanti ristoranti di pesce in città decido di passare a prendere qualcosa al Mc Donald...coprendo un lato della città che, sincermanete, ho tanto disprezzato e temuto.
Seppur in un luogo aperto e ancora ricco di passanti cominciavano ad aumentare figure, come si suol dire , poco raccomandabili.
Insomma, costretto a mettere via la macchina fotografica che cominciava ad attirare un po troppo l'attenzione, ho deciso di tornare al bed and breakfast e concludere qui la giornata.
Pagina Facebook del progetto Walk the Line, gli autori dietro alle varie opere di street art presenti lungo la sopraelevata: clicca qui
Pagina Booking del B&B Città Vecchia: clicca qui